I Disturbi Specifici di Apprendimento vengono convenzionalmente identificati con la sigla DSA; con tale acronimo ci riferiamo ai soli disturbi delle abilità scolastiche, ed in particolare a :
1) DISLESSIA, disturbo della lettura (intesa come abilità di decodifica del testo);
2) DISORTOGRAFIA disturbo nella scrittura (competenza ortografica);
3) DISGRAFIA, disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo- motoria);
4) DISCALCULIA. disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere ed operare con i numeri).
I DSA possono riguardare un solo ambito specifico ma solitamente si manifestano in associazione tra loro. La caratteristica principale è quella della “specificità”, in quanto tali disturbi interessano una particolare abilità in modo significativo, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
I DSA, che si manifestano nell’età evolutiva con diversi gradi di difficoltà, hanno natura neurobiologica, e per le numerose caratteristiche presentate, necessitano di una diagnosi eseguita in equipe multidisciplinare.
Per poter parlare di DSA, devono essere rispettate le seguenti caratteristiche:
• livello intellettivo nella norma;
• assenza di problemi sensoriali e neurologici;
• livello di abilità in lettura, scrittura e calcolo significativamente distante da quello dei coetanei;
• il disturbo deve essere persistente e deve presentare conseguenze sulla scolarizzazione.
SEGNI PRECOCI E CAMPANELLI D’ALLARME
In età prescolare possono essere presenti alcuni “campanelli di allarme” per un futuro DSA; è fondamentale saperli riconoscere precocemente. Tra questi ricordiamo:
• difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche (ad es. ritardo di linguaggio, disturbo fonologico, etc);
• difficoltà nelle competenze motorio-prassiche (ad es. difficoltà nel disegno, etc);
• difficoltà nelle competenze uditive (ad es. difficoltà nella percezione dei caratteri distintivi dei singoli fonemi, etc);
• difficoltà nelle competenze visuo-spaziali;
• anamnesi familiare positiva per DSA.
COSA FARE E A CHI RIVOLGERSI
Per valutare la presenza di un DSA è necessario eseguire una valutazione completa, utilizzando test standardizzati, sia per misurare l’intelligenza generale, che le abilità specifiche, come previsto dalla Legge 170/2010.
È inoltre fondamentale escludere la presenza di altre condizioni che potrebbero influenzare i risultati di questi test, come deficit sensoriali e neurologici gravi, disturbi significativi della sfera emotiva e situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale che potrebbero interferire con un’adeguata istruzione.
Riguardo all’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi, si fa riferimento al completamento del 2° anno della scuola primaria, per la lettura e la scrittura, e al completamento del 3° anno, per gli apprendimenti matematici.
È, tuttavia, importante sottolineare che, già durante il 1° anno della scuola primaria, può essere utile valutare bambini con profili funzionali compromessi che presentano segni precoci di difficoltà (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di apprendimento), in quanto una presa in carico precoce può favorire un migliore sviluppo di tali abilità.