Ecco alcuni falsi miti legati allo sviluppo linguistico del bambino ancora (purtroppo) molto diffusi:


1. I bambini che non parlano bene sono solo pigri.


Non esistono bambini pigri dal punto di vista comunicativo-linguistico. Generalmente ogni bambino  è felice di comunicare con gli altri e se ciò non accade, è probabile che parlare per lui sia faticoso.


Etichettare un bambino  come “pigro” è dannosissimo: da un lato gli procuriamo una graduale perdita di fiducia in se stesso, dall’altra rischiamo di trascurare  un reale problema nello sviluppo del linguaggio.


2. Deve parlare solo una lingua altrimenti si confonde.


La paura dei genitori è che i bambini, imparando due lingue, si confondano e tendano a mischiarle. Ricordiamoci che i bambini che parlano due lingue devono imparare il doppio dei vocaboli dei bambini monolingue. Molto spesso mischiano le due lingue, perché nel formare una frase scelgono il termine che al momento recuperano prima o perché è più facile da pronunciare. Con il passare del tempo la “confusione” tra le due lingue si affievolisce fino a scomparire. 


3. La logopedia solo dopo i 4 anni.


Non c’è un’età minima per iniziare la logopedia, anzi numerosi studi dimostrano che l’efficacia aumenta notevolmente laddove l’intervento riabilitativo risulti precoce e mirato. È cura del logopedista scegliere le strategie e le modalità più adatte per la terapia, in modo da consentire a tutti i bambini di accedere al trattamento, anche nel caso di bambini molto piccoli. 


4. Ha un DSA, quindi è poco intelligente.


Il disturbo specifico dell’apprendimento non ha nulla a che vedere con l’intelligenza del bambino. I bambini con un DSA (dislessia, discalculia, disortografia e discalculia) hanno un’intelligenza pari o superiore alla norma.



5.  Prima o poi parlerà.


È vero che ogni bambino ha tempi diversi di sviluppo, ma è altrettanto vero che ci sono tempi massimi entro cui certe abilità devono emergere.  Dei bambini che a 30-36 mesi presentano un ritardo di linguaggio, i così detti late talkers, ci sarà una parte che recupererà spontaneamente, ed una parte nei quali, invece, questo ritardo evolverà in vero e proprio disturbo di linguaggio.