Il ciuccio permette al neonato una suzione non nutritiva, un automatismo innato che lo rilassa e lo calma nei momenti di malessere e di pianto inconsolabile. A livello emotivo ha un effetto consolatorio ed è normale quindi che molti bambini trovino nel ciuccio un piacere ed una rassicurazione, o anche solo un mezzo per scaricare le tensioni. Se usato con buonsenso, il ciuccio non diventa da subito un vizio.  Anzi, nei primi mesi di vita, si è visto che:

· riduce il rischio di SIDS (o sindrome da morte in culla) nei primi 6 mesi di vita del bambino;

· nei bambini nati pre-termine può aiutare a sviluppare le abilità di suzione ancora deboli, finalizzate all’alimentazione al seno;

· infonde una fondamentale sensazione di tranquillità e sicurezza, perché stimola la produzione di serotonina e può essere utile in situazioni critiche.

Intorno ai 6-7 mesi inizia il graduale svezzamento del bambino, da questo momento in poi i bambini non hanno più necessità di succhiare e devono iniziare a sperimentare schemi motori più maturi e complessi nei movimenti della bocca e della lingua: è importante quindi, che il ciuccio sia relegato a momenti di effettiva necessità e pian piano abbandonato entro i 2 anni. L’utilizzo del ciuccio prolungato oltre questa età può comportare una serie di alterazioni e tra queste ricordiamo:

· modifiche nella conformazione del palato (che si modella troppo stretto e profondo) e della dentizione, che spesso necessitano poi di un intervento ortodontico per essere corrette;

· tendenza alla respirazione orale e di conseguenza maggiore frequenza di infiammazioni ed infezioni di naso e gola;

· alterazioni del linguaggio;

· formazione di carie dentarie, in quanto un’abitudine sbagliata ma comune è quella di favorire il rilassamento del bambino intingendo il ciuccio in sostanze zuccherine, come il miele o lo zucchero.

Nonostante sia un buon alleato per i genitori, il ciuccio non può essere utilizzato a lungo ed arriva quindi  il momento di farne a meno. Qualsiasi momento si scelga, è importante che non sia una decisione immediata e brusca, soprattutto se il bambino è abituato ad utilizzarlo frequentemente.  Se invece il bambino è stato abituato ad utilizzarlo poco le sensazioni di stress relative all’abbandono del ciuccio saranno minori e di breve durata. È opportuno scegliere un momento privo di stress: i primi giorni dell’asilo o i momenti di tensione in famiglia non sono sicuramente i migliori. Sarebbe l’ideale provare, invece, durante una vacanza o comunque in un periodo abbastanza felice per il bambino. L’atteggiamento dei genitori è importantissimo: niente rimproveri e  ricatti, lasciare il ciuccio per il bambino non è facile, proprio perché deve rinunciare a un oggetto che gli infonde sicurezza e rassicurazione; è importante quindi premiarlo con complimenti, carezze e abbracci quando riesce a farne a meno. È molto importante inoltre coinvolgere il bambino in tutte le decisioni prese al riguardo; deve essere reso partecipe alla decisione di abbandonare il ciuccio poiché è importante che viva questo momento con la consapevolezza che il passaggio all’età dei grandi sia stata una scelta anche sua!